LA SIBILLA CUMANA

Regina di Bastoni
Regina di Bastoni

Durante un viaggio a Napoli ci siamo spinti fino a Cuma per visitare questo posto magico e ricco di storia.

Ma chi erano le Sibille?

Erano donne, solitamente vergini, che in stato di trance venivano possedute o ispirate dal Dio Apollo e per questo profetizzavano il futuro.

La sibilla cumana era inoltre ispirata anche da Ecate, la dea lunare e per questo all’esterno dell’antro e nel corridoio troviamo anche il calendario lunare.

Le Sibille non erano legate ad un sacerdozio o ad un santuario e infatti la Sibilla Cumana dava i suoi responsi nella stanza posta alla fine di questo corridoio oscuro, che era anche la sua abitazione. I responsi erano spesso ambigui e lasciavano perciò a chi vi si rivolgeva, la possibilità di interpretare a piacimento la risposta; da qui è nata la parola sibillino.

L'antro della Sibilla Cumana
L’antro della Sibilla Cumana

Poiché le sibille erano delle veggenti, spesso potevano predirre anche eventi spiacevoli o tristi che riguardavano il popolo e per questo erano molto temute.

La Sibilla Cumana è una delle più note grazie a Virgilio e grazie al fatto che divenne molto nota a Roma, tanto che le venne attribuito anche il nome proprio di Demo o Demofile (in Virgilio Deifobe).

I libri Sibillini (scritti dalle Sibille e venduti al settimo Re di Roma Tarquinio il Superbo) venivano consultati soprattutto in occasione di pubbliche calamità naturali o sociali, in modo da placare gli dei tornando alla pace, oppure erano consultati 9 volte in occasione di caduta di pietre (meteoriti), terremoti o carestie. I rimedi suggeriti erano sempre uguali: supplicazioni, sacrifici espiatori, edificazioni di templi, ecc…

Si dice che la Sibilla Cumana trascrivesse la premonizione utilizzando più foglie di palma; queste poi venivano mischiate dai venti provenienti dalle aperture dell’antro, rendendo i vaticini “sibillini”, dato che i pezzi si potevano interpretare diversamente a seconda di come si disponevano le foglie.

Si dice anche che Apollo fosse innamorato di lei le offrì qualsiasi cosa purché diventasse la sua sacerdotessa. In cambio lei gli chiese l’immortalità, ma dimenticò di chiedere anche la giovinezza. Così invecchiò finché il corpo divenne piccolissimo e tutto consumato da farla assomigliare ad una cicala. La cicala fu messa in una gabbietta nel tempio di Apollo, finché il corpo non scomparve e ne rimase solo la voce. Apollo volle darle allora un’altra possibilità: se fosse diventata sua l’avrebbe ricambiata con la giovinezza; ovviamente non accettò per non rinunciare alla castità e così con il tempo scomparve del tutto.

L'antro della Sibilla Cumana
L’antro della Sibilla Cumana

 

L’antro è ubicato in un parco strepitoso, il sito archeologico di Cuma, che offre una vista pazzesca sul mare oltre a i resti dei tempi di Giove, Diana e Apollo.

Se state pianificando un viaggio da quelle parti fateci un giro, anche se per arrivarci da Napoli ci sono da cambiare un paio di autobus, per me ne è valsa assolutamente la pena!!!

Pubblicato da il_tre_di_coppe_tarot

I Tarocchi e le Sibille sono una costante della mia vita da molti anni. Se ti sei perso lungo sentieri contorti e vuoi trovare la giusta direzione, i Tarocchi sono uno strumento molto potente a cui affidarsi. Il Tre di Coppe è la mia carta preferita, quella che vorrei pescare sempre. Simboleggia la famiglia, il desiderio tramutato in volontà dal quale si raccolgono i frutti. Così lo studio delle discipline olistiche, dalle quali ho imparato che i segnali che riceviamo, non a caso, sono frutto di incredibili coincidenze. Se vuoi avere maggiori informazioni o vuoi una lettura con me, scrivimi un messaggio.

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