
Carta di oggi: The Hanged Man
The Hanged Man mostra una grande balena con la città nella pancia (le questioni pesanti della vita) che però riesce a tramutare e buttar fuori in un arcobaleno magico ricco di pietre preziose colorate.
Vuol dire che ognuno di noi, se vuole, ha dentro di sé un potenziale grandissimo che può uscire allo scoperto.
La balena mi ha fatto venire in mente l’Islanda, un luogo pieno di fascino. La terra del ghiaccio e del fuoco ha infatti molte leggende da raccontare; per questo ho deciso di scriverne 5 in questo post. L’Islanda di città e di abitanti ne ha molto pochi e per contro (se siete mooolto fortunati) lungo le coste si possono avvistare le balene: le vere signore dei mari.
Anche le pietre nere islandesi sono un po’ magiche. Tenute in mano possono diventare freddissime o caldissime a seconda del momento, perché assorbono o riflettono le nostre energie a seconda del bisogno.
Se state pianificando un viaggio non perdetevi un giretto in questi posti perché ne vale senz’altro la pena. Buona lettura.
Hvítserkur, il Rinoceronte/Mammut
Sulla costa orientale della penisola di Vatnsnes, si trova un faraglione di origine basaltica chiamato Hvítserkur. La roccia di conseguenza è tutta nera, ma Hvítserkur in realtà significa “camicia da notte bianca”, perché è completamente sporca dal guano dei gabbiani che nidificano sulla roccia.
C’è chi ci vede un rinoceronte, chi ci vede un drago, chi un Mammut, ma questa roccia alta 15 m deriva da un grande Troll della costa di Strandir, chiamato apunto Hvítserkur.
Una sera egli decise di andare a distruggere le campane di un vicino convento, perché il suono lo esasperava, ma poiché aveva calcolato male la distanza da casa sua al campanile, l’alba lo sorprese prima che gli fosse possibile raggiungere un rifugio, e i raggi del sole lo pietrificarono per sempre.
Da fotografare su tutte le angolazioni!
Grjótagjá – la grotta di Jon Snow e Ygritte
Grjótagjá è una grotta da cui si accede attraverso una spaccatura nella roccia. Una volta individuata la strada per scendere si accede ad una piccola vasca naturale con l’acqua blu calda e fumante.
La zona è quella del lago Mývatn.
Qui è stata girata la scena del Trono di Spade in cui avviene l’incontro amoroso tra Jon Snow e Ygritte. Si dice che un altro Jon visse in questa grotta nel XVIII secolo: Jón Markússon usava la grotta lavica come casa e la sorgente termale come bagno. Era infatti un bandito escluso dalla società e dal Parlamento e per questo vi si nascondeva. La grotta era diventata il suo perfetto rifugio, dato che le credenze popolari le pensavano abitate dai troll e quindi pericolose.
Da non perdere. Attenzione: per quanto la voglia sia irresistibile è proibito farci il bagno!
Skógafoss
60 metri di tuffo spettacolare fanno di questa cascata una delle più belle d’Islanda.
La leggenda narra di un forziere pieno d’oro nascosto dentro la cascata da Thrasi, il primo navigatore vichingo che approdò in quella zona. Da quel giorno solo un giovane ragazzo riuscì ad avvicinarsi al tesoro e riuscì anche a legare una corda ad uno degli anelli laterali della cassa, ma tirò con troppa forza e il forziere affondò.
In mano gli rimase solo quell’anello d’argento che presentava incisioni runiche. Mai più nessuno fu tanto coraggioso di cercare il forziere.
L’anello della cassa è oggi custodito nel museo della vicina Skógar.
Ci sono tantissime cascate in Islanda, una più bella dell’altra, ma questa è arricchita da una leggenda di tutto rispetto 😉
Surtshellir
L’islanda è ricca di Lava tube, cioè di grotte scavate all’interno di colate laviche. Quando abbiamo pianificato il viaggio Simone ed io abbiamo subito pensato di infilare i nostri caschetti in valigia, perché eravamo proprio curiosi di vedere caverne come questa.
Shellir significa grotta; Surtr è sia il nome della luna di Saturno, sia una parola norrena che significa “nero” o “quello bruno” e si riferisce ad un Jötunn, un gigante dotato di forza potentissima mangiatore di uomini.
Surtr è predetto come una figura importante durante gli eventi del Ragnarök perché è colui che con le sue fiamme sovraumane inghiottirà la Terra. Da qui il nome della grotta.
Consigliata la visita solo se muniti di caschetto e lampada frontale seria. La roccia è completamente nera e tutto appare ancora più buio del buio.
Gjáin
Questo è un luogo surreale quanto lussureggiante e tra l’altro anche poco battuto dai visitatori.
Il fiume Rosso (Rauðá), visto il colore della roccia tutt’intorno, forma una bellissima cascata che si chiama Gjárfoss.
E’ una terra magica aperta tra il basalto colonnare e una vegetazione dai colori sgargianti.
Qui vivono le fate e gli elfi e se aguzzate le orecchie potete anche avvistarne qualcuno.
Molte sono le case fatate che potete trovare in giro; di solito sono ben mascherate con l’erba, seminterrate o addossate alla roccia.
Sapete che in Islanda c’è la scuola degli elfi? Organizzano proprio dei corsi a tema. Potete darci un’occhiata cliccando QUI!